Poeta italiano. Lasciò tre raccolte di versi:
Ode (1638),
I
nove cieli (1640),
Elegie (1643). Come molti altri della sua
età, denunziò apertamente la non fondatezza biografica dei
sentimenti da lui cantati. La sua validità poetica consiste, oltre che
nella superba fattura dei suoi versi, nella loro sapiente e prestigiosa armonia,
nella singolare e felicissima facoltà di dare plastica evidenza a persone
e cose viste (Napoli 1610-1644).